martedì 28 ottobre 2008

Il valzer delle parti o NWO?

Chiamparino invitato dal PD presenzia in circoscrizione VI una serata aperta ai cittadini sulle tematiche delle trasformazioni della città e in particolare del quartiere. Si parla molto di microcriminalità, visto che, grazie al lavorio fine dei media del sistema, la gente è ossessionata da spacciatori e prostituzione, e di viabilità, due grossi problemi della città di Torino. Il sindaco, interrogato invece su questioni importanti, come i 30 milioni degli oneri di urbanizzazione del grattacielo Intesa-San Paolo, glissa bellamente o si dimentica di rispondere, e, interpellato sulla chiusura di Basse di Stura a fine 2009, si augura intrepidamente che il “termovalorizzatore” del Gerbido non subisca ulteriori intoppi, anche se ammette che per ora il ricorso al TAR ha bloccato l'assegnazione dell'appalto.
A Torino esiste davvero il problema microcriminalità? Secondo i dati diffusi dall'istat, i crimini sono in discesa, e nella media italiana; esiste semmai il problema della tossicodipendenza e della radicazione sul territorio delle organizzazioni criminali, esiste semmai il problema della prostituzione non volontaria e della tratta di esseri umani.
Il cosidetto successo nell'operazione “toxic park” ha portato solo ad un aumento di costi a carico del cittadino (operazioni delle forze dell'ordine, magistrati; cpt-cie) per un nulla di fatto e in uno spostamento delle zone di spaccio di droga dal Parco Stura, al Parco Sempione, a Corso Vercelli e di nuovo a Porta Palazzo. La domanda persiste alta, a seguire quindi l'offerta.
Tra l'altro chi per propria professione o volontariato viene a contatto con gli “spacciatori”, viene a conoscenza che, nella massima parte, sono giovani extracomunitari cooptati (più o meno ingenuamente) nelle file della malavita dopo, che, avendo abbandonato il loro paese saccheggiato dagli stessi europei, si trovano in tali condizioni di miseria da accettare qualunque "lavoro". Se non c'è lavoro per gli italiani...
Chiedere quindi al sindaco, o da parte del sindaco chiedere al governo in carica (come se pochi mesi fa non fosse in carica il governo di centro-sx e prima ancora dx e prima sx in un perfetto valzer delle parti) di risolvere la situazione è pura ipocrisia. Chiediamoci piuttosto come mai 1/3 degli italiani (e forse ½ dei parlamentari italiani) facciano uso di droga e 2/3 abbia rapporti sessuali con le prostitute, e se non sia quindi il caso di discutere se possa servire liberalizzare le droghe nel primo caso e di riaprire le case chiuse nel secondo.

Con le droghe, se si dovesse considerarle come dipendenze in un quadro patologico, quindi di malattia vera e propria, si potrebbe introdurre una specie di patentino di tossicodipendenza che serve a conoscere il malato e la malattia, ad uso strettamente medico; al paziente andrebbero quindi preclusi alcuni lavori di responsabilità, e aiutato in processi di riabilitazione e di affrancamento dalla dipendenza psicologica e fisica. Per la prostituzione andrebbero garantito il decoro e l'igiene del mestiere più antico del mondo in case adibite, con controlli dell'ASL e del fisco, in modo da sottrarre in entrambi i casi molte delle risorse di cui possono disporre le organizzazioni mafiose. Ma esiste la volontà di affrontare l'argomento da parte dei due schieramenti?
Sarebbe forse il caso, nel frattempo, di incrementare i servizi per la tossicodipendenza per evitare che i costi gravino sui Pronto Soccorso, ad es. proprio quello dell'Osp. Giovanni Bosco e puntare a ridurre se non eliminare le pressioni sociali che possono portare all'emarginazione e quindi al ricorso a stupefacenti, quindi più facile accesso agli studi e al lavoro, ammortizzatori sociali maggiori, maggior assistenza sociale?

Chiamparino dribbla tutti gli ostacoli con fare da politico navigato, dicendo che lui lavora per aiutare tutti i cittadini, suoi elettori o meno; e mi verrebbe allora da chiedergli se anche gli inceneritori previsti in numero di due per la città di Torino e la provincia, e forse l'intera Regione, con relativa produzione di diossine, pcb, ipa, nanoparticolato, metalli pesanti come Cd, Ni, Pb e altri inquinanti e cancerogeni certi, rientrino sempre nel suo aiuto a tutti i cittadini....a vivere di meno, e a consumare di meno i servizi? E chi glielo dice al successore della Bresso che la spesa sanitaria aumenterà di molto nei prossimi anni? Rientra sempre nel bene comune la costruzione di un grattacielo alto oltre i 150 m previsti dal piano regolatore, prime delle n modifiche, per contentare una banca, intesa-san paolo, che si sta comprando tutta Torino? Anche il documento “per andare avanti” firmato Studio Benessia, il presidente della commissione di vigilanza della stessa banca, ancor prima della presa visione dei capigruppo consiliari, rientra nella tutela dei cittadini e nell'esercizio della sovranità popolare?
Le paventate risposte vengono confermate nel discorso del sindaco sull'ineluttabilità dell'utilizzo di risorse private per lo sviluppo della città. Sì, ma a che costi? Quello della svendita di tutti i beni comuni?

Usciamo fuori con l'ansia di una sala gremita di persone anziane, con una mentalità rigida e lontana dai nostri canoni, ancora legata ai soli concetti cardine di crescita e ordine sociale, su cui la crisi economica può attecchire facilmente con le sirene dello stato autoritario e securitario. Pochi sprazzi di freschezza, di visione a lungo termine, di novità. La speranza è dunque che i giovani, quelli che non vedono la raccolta differenziata come un'imposizione da evitare, ma come una tutela del proprio futuro, che non vedono la crescita a tutti i costi come modo per uscire dalla crisi, ma come mezzo che l'aggrava (crisi che non è congiunturale, ma strutturale, per l'eccesso di consumo di risorse prime rispetto al loro rigenerarsi), che pensino davvero all'aumento del benessere della società, dicevo, che questi giovani sappiano aggregarsi per formare l'alternativa politica, perchè di questo oggi c'è dannatamente bisogno, che maggioranza ed opposizione ormai sono omogenei e litigano solo su sterili prese di posizione.
Ancora rabbrividisco a pensare al piano mondiale che fa' sì che la maggior parte dei giovani sia alle prese con un lavoro precario, o con un mutuo a 30 anni, per spezzare qualunque resistenza al processo avanzatissimo di delega di ogni diritto, che li obblighi a nascondersi nel mondo ovattato dei media e dei social network, ma come biasimarli? Ma senza giovani preparati che si lancino a rendere concreto il rinnovamento, ci si avviterà sempre più nella crisi fino ad una svolta autoritaria pura. NWO?