sabato 5 aprile 2008

Società Resistente

L'idea di creare un blog, di Cittadini Resistenti nasce nelle ambasce, ingiustificate, del crollo anticipato del governo Prodi, XV legislatura (2006-2008). Ingiustificate, perchè 61 governi succedutisi in 60 anni (1945-1948, più le XV legislature a partire dal 1948, anno dell'entrata in vigore della nostra Costituzione) sono una media da non sottovalutarsi. L'attuale Berlusconi IV è il 62 governo, e immaginiamo che durerà a lungo...ricordando che Berlusconi detiene il record di durata col Berlusconi II+III che governò dal 2001 al 2006.
Al di là di analisi politiche congiunturali e puntuali, che vedono, le prime, in tutto il mondo occidentale il riacuirsi di logiche, ancorchè di politiche, securitarie, visto l'indebolirsi delle condizioni di privilegio raggiunte con secoli di sfruttamento del sud del mondo; le seconde, uno scoramento assoluto e un'incapacità più totale di giudizio apartitico (nel senso originario del termine, cioè, non di parte) del cittadino italiano nei confronti dei leader politici e delle loro scelte; al di là di questo, dicevamo, non si può capire come non si riesca ancora dopo 17 anni a rinnovare la politica italiana, e qualcuno lo pretenderebbe nel sistema economico e sociale di "immeritocrazia", quando tutta la realtà italiana è ingessata in un sistema feudale di favori e favoritismi, di omertà comprate ed esaltate (potrà mai essere dimenticato un capo di Governo che proclama che un mafioso omertoso "è un eroe"?)
Potranno essere mai dimenticate le facce sofferenti di politici di pretesa sinistra pescate con le mani nella marmellata di "scalate bancarie", grassi feudatari di baronie meridionali fare il più ingiusto degli indulti per gli amici, con un consenso bipartisan. Zittire magistrati zelanti, che scoperchiano il pentolone delle nefandezze della classe politica italiana, impegnata a spartirsi le torte dei finanziamenti europei per depuratori che mai funzioneranno e tanto altro? Why Not?

L'analisi non va più fatta, in ogni caso, nè sui singoli attori nè sui cittadini passivi. L'analisi va condotta sulla decadenza del sistema economico-politico determinatosi (per dir la verità più dalla volontà dell'alto che della base) ovverosia della logica capitalista-rappresentativa. La decadenza deriva dalla costituzione di partiti non più come semplici aggregazioni di cittadini che si riuniscono intorno a comunione di intenti, ma di cittadini che si nascondono e nascondono i loro interessi di accumulo di capitale dietro idee che facilmente diventano ideologie. I partiti divengono così SpA che propugnano solo più gli interessi dei loro soci, contravvenendo quindi alla logica di qualunque associazione di volontariato e diventando organizzazioni paragovernative, esattamente come logge massoniche e corporazioni, con cui intrecciano forti compartecipazioni e collaborazioni; organizzazioni vietate dalla nostra costituzione, che tramano dietro la stessa parlando di controversi Piani di Rinascita.

Sotto silenzio è passata da poco la trasformazione del dettato costituzionale riguardante il "colpo di Stato": esso è tale d'ora in poi solo se ottenuto con armi o il ricorso alla violenza, non quindi tramite un regime mediatico, o peggio, paragovernativo. Il regime mediatico ledendo gravemente la libertà di informazione dell'art.21, non è forse una violenza ad una delle libertà principali dell'individuo, quello della libera espressione (che livello di comunicazione può avere un bambino se questi è deprivato sensorialmente; così il cittadino deprivato dei fatti)?

Siamo quindi in una fase sotto-vuoto di post-democrazia, per dirla con Crouch, a cui si deve opporre una nuova realtà, che da qualche parte striscia farfalla futura in bozza di baco...c'è chi guarda alla Costituente dell'Ecuador?

Il blog Cittadini Resistenti voleva essere, all'inizio, un progetto di aggregazione, ma esistendone già a centinaia, e non essendo utile disperdere ulteriormente le forze, bensì essendo necessario riunirle sotto un'unica bandiera, (bianca come una pagina da scrivere insieme), il blog si propone come una libera pagina di informazione; ne siano liberi redattori qualunque cittadino apartitico, in quanto super partes e non in conflitto di interesse; sia la Resistenza non solo per, temporaneamente, riappropriarsi della Res Publica ma per mantenerne il controllo massimamente condiviso nel nome della partecipazione e del bene comune e non del massimo profitto, della crescita e della ricchezza di pochi a tutti i costi anche a scapito della stessa terra che calpestiamo e che ci nutre e accoglie tutti.

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