domenica 8 novembre 2009

No TAV: il popolo che conta

Ieri sera giornata trionfale per la Val Susa, simbolo di tutti i cittadini che difendono i propri territori e le proprie famiglie dalle speculazioni dei poteri economici e dal malaffare mafioso.

Con una strategica presa di posizione, i NO TAV han conquistato la comunità montana tramite un'alleanza tra amministratori di liste civiche No TAV ed amministratori di valle del PD, obbligando questi ultimi a disattendere le direttive di partito, col rischio di venire buttati fuori. Neo-presidente della comunità montana che da quest'anno raggruppa Alta e Bassa Val Susa e la Val Sangone, Sandro Plano, ex-sindaco di Susa, oggi assessore di Venaus.

Questo dimostra chiaramente che, dove i movimenti sono forti e radicati sul territorio a tal punto da superare le sterili contrapposizioni da tifoserie tra sinistra e destra (egualmente cadaveriche) sono capaci di dettare la linea dell'agenda a livello locale, contravvenendo quelle che sono le direttive da Roma e da Torino.

Un segnale importantissimo che deve rincuorare tutti quanti si oppongono a progetti devastanti ed inutili sui loro territori: dalla base di Vicenza al ponte sullo stretto, dal Mose all'Expo, dalla tangenziale est di Torino alle centrali nucleari...uniti in una visione di mondo futuro vivibile e sostenibile, incentrato sulla tutela di beni comuni quali cultura, ambiente e reti sociali e non sulla costruzione di grandi infrastrutture che rimarranno dopo la transizione cattedrali nel deserto.

Sabato sera, ospiti della lista civica Bussoleno Provaci, Agnoletto, ex-europarlamentare PRC consegnava simbolicamente la difesa della valle in Europa, a Sonia Alfano, neoparlamentare indipendente dell'IDV, eletta con i voti del MoVimento grillino e della società civile. La serata vedeva anche il passaggio del neo-presidente Sandro Plano con tanto di foto con bandiera No Tav!

Sonia Alfano, dopo un'emozionante incontro a Torino con Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Gioacchino Genchi, nel nome del popolo delle agende rosse, ha saputo convincere anche in Val Susa nonostante la distanza ideale tra Sicilia e Piemonte (grazie, purtoppo, alla comune lotta alla mafia per la rinascita di un paese finalmente democratico e legalitario) e per l'appartenenza, anche se indipendente, all'IDV, un partito sempre stato a favore della TAV. Le critiche all'IDV sono state chiare e nette, sulle scelte sull'ambiente, sulle infrastrutture, e sulla pretesa moralità che non si rispecchiano in candidati come Misiti o Loiero.

ps. forse per questo oggi Di Pietro sul suo blog intima agli stessi Misiti e Loiero di farsi da parte?

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