domenica 1 novembre 2009

Suina: pandemia, bufala, strategia di lobby, o sterminio di massa?

Premessa

La Sanofi-Aventis in data 9 marzo 2009 a Città del Messico firma in pompa magna un accordo per la realizzazione di un nuovo impianto che produrrà 25 milioni di vaccini antinfluenza stagionale per 100 milioni di euro e che, eventualmente, in caso di pandemia, potrà convertirsi alla produzione dei vaccini pandemici.
La Sanofi-Aventis produce già circa 1,6 miliardo di dosi di vaccini antinfluenzali ed altri 20 tipi di vaccini, ed è leader del settore.
Secondo l’OMS, la casistica mondiale annua dell’influenza interpandemica potrebbe essere nell’ordine del miliardo di casi, responsabili ogni anno di 300-500 mila morti in tutto il mondo.

Proprio a Città del Messico, in marzo, compaiono i primi casi di influenza H1N1, ribattezzata in suina. Se è vero che l'impianto è lungi dall'essere costruito, la coincidenza che ne giustifica l'investimento è strabiliante.

La Pandemia secondo la nuova definizione dell'OMS

Nel 2007 la definizione di pandemia per l'OMS includeva oltre a criteri di diffusione geografica, anche la presenza di una morbosità e di mortalità elevate (cfr. An influenza pandemic occurs when a new influenza virus appears against which the human population has no immunity, resulting in epidemics worldwide with enormous numbers of deaths and illness). Nel 2009, sembra proprio in Aprile, la definizione viene inspiegabilmente cambiata, cancellando il riferimento all'elevata morbosità e mortalità, definendola come una malattia che provoca più casi del normale a livello mondiale!!! (cfr. A disease epidemic occurs when there are more cases of that disease than normal. A pandemic is a worldwide epidemic of a disease. An influenza pandemic may occur when a new influenza virus appears against which the human population has no immunity.)

Il 24 aprile l’OMS parla ufficialmente di qualche centinaia di casi d'infezione e 7 decessi, tutti in Messico. Il 29 aprile il primo decesso fuori dal Messico, fa scattare la "pandemia" ufficialmente al livello 5, sulla scala di 6.
L'11 giugno viene dichiarato il livello 6 di pandemia, cioè che la malattia si è diffusa in più di una regione del mondo (e ci mancherebbe con la globalizzazione attuale), ma non che la malattia è particolarmente grave e pericolosa. Anzi, la pandemia viene definita di grado moderato: al 10 giugno aveva colpito 74 nazioni con 27 000 cases of influenza A(H1N1), inclusi 141 decessi. Ciò nondimeno potrebbe causare forti impatti sul sistema sanitario.
Molti paesi hanno stipulato contratti per acquistare da Big Pharma un certo numero di dosi di vaccino nel caso che ci fosse una dichiarazione da parte dell’OMS del raggiungimento del sesto livello di pandemia. Ad es in Italia è stato firmato un accordo nel 2005 con la Chiron SRL (ora Novartis) e Sanofi-Aventis ad impegnarsi ad acquistare presso di loro i vaccini, in seguito all'influenza aviaria del 2003/2004.

Le aziende produttrici dei vaccini fanno ovviamente azione di lobby sull’OMS per ciò che riguarda le definizioni e dichiarazioni di pandemia.

I vaccini

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I vaccini in Italia

Quattordici milioni di euro è la cifra stanziata a Scoppito (L'Aquila) dall'azienda farmaceutica Sanofi Aventis dopo il sisma che ha colpito l'Abruzzo lo scorso 6 aprile, un impegno consistente per lo stabilimento farmaceutico che ha sede appunto nel Comune di Scoppito ed è ritenuto strategico dall'azienda francese, che nella Penisola ha altri 4 stabilimenti: Brindisi, Anagni, Garessio (Cuneo) e Origgio (Varese).
Di questi 14 milioni, 8 sono stati investiti per mettere in sicurezza lo stabilimento produttivo di Scoppito, costruito con criteri anti sismici, e per realizzare una tendopoli durante la fase di emergenza. Altri 6 per costruire il complesso residenziale dedicato a circa 500 collaboratori dell'azienda. I lavori per il villaggio iniziati il 6 luglio si sono conclusi il 23 settembre.



L'unità di Crisi istituita dal Ministero della Salute dopo la dichiarazione della pandemia da parte dell'OMS, valutando in 9 milioni i possibili casi di influenza H1N1, ha emesso delle note in data 17 e 21 luglio 2009, fatte proprie dal governo italiano, firmate dal Sottosegretario alla Protezione Civile, Bertolaso, esprimendo sia a Novartis che a Sanofi-Aventis l'interesse ad acquisire 24 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale A da ciascuna di tali società.


Il 21 agosto 2009 si procedeva a firmare l'accordo con la Novartis per i primi 24 milioni di vaccini.

In data 2 settembre con rilievo istruttorio n. 234 , l’Ufficio di controllo di legittimità
su atti dei Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali –
esaminato il contratto allegato al provvedimento – ha chiesto di
fornire chiarimenti in ordine ai seguenti punti:


1) la decima premessa – parte integrante del contratto – precisando che l’esito delle ricerche, la capacità di sviluppare con successo il Prodotto,
i tempi di produzione, la qualità dell’inoculo virale, la
capacità produttiva e il lancio del prodotto sono ancora in
corso di definizione
, sembra vanificare a favore della Novartis tutti
i successivi vincoli contrattuali;

4)l’art. 4.1 stabilisce che il Ministero accetti il prodotto anche in assenza
dell’autorizzazione all’ammissione in commercio in Italia
,
concordando in tal caso un generico “Quality Agreement”;

6)l’art. 4.4,
riguardante eventuali difetti di Fabbricazione o Danni Fisici del
prodotto, richiede l’accordo della Novartis sull’esistenza degli
stessi;



7)l’art. 4.5 prevede
rimborsi al Ministero per danni causati a terzi, limitatamente a
causa di Difetti di Fabbricazione, mentre ai sensi dell’art. 4.6 il
Ministero dovrà risarcire Novartis per danni causati a terzi
in tutti gli altri casi;


8)l’art. 9.3 prevede
il pagamento alla Novartis di euro 24.080.000 (al netto di IVA) ai
fini della partecipazione ai costi in caso di non ottenimento
dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del Prodotto,
senza alcuna specificazione in merito ai criteri di quantificazione
del predetto importo;

9)l’art. 9.5
stabilisce che, qualora il contratto venga risolto per violazione di
disposizioni essenziali  da parte di Novartis, il pagamento
dovrà essere ugualmente effettuato
per il prodotto fabbricato
e consegnato;

10)l’art. 10.2
considera Informazioni Riservate anche l’esistenza del contratto e
le  disposizioni in esso contenute
, clausola – in
considerazione dell’evidenza pubblica della procedura –
impossibile da rispettare;

11)il contratto appare
carente di parere di organo tecnico in grado di attestare la
congruità dei prezzi
in esso concordati.

La Corte dei Conti in data 21 settembre ha bocciato le richieste vista "l'eccezionalità e la somma urgenza dell'intervento". 

Il colosso farmaceutico francese Sanofi-Aventis chiude il terzo
trimestre 2009 con risultati in crescita: utile netto a 2,229 miliardi
di euro, in aumento del 7,7% a tassi di cambio costante rispetto al
terzo trimestre 2008, e vendite nette a 7,4 miliardi (+6%). A spingere
la crescita soprattutto l'insulina Lantus (+20% a 778 milioni di euro),
mentre il fatturato dei vaccini contro l'influenza stagionale cala del
3,2% a 378 milioni. In previsione delle vendite di vaccino contro
l'influenza pandemica A/H1N1 (circa 500 milioni di euro nel quarto
trimestre dell'anno), il gruppo parigino corregge al rialzo le stime
per l'intero esercizio. Per fine 2009 si aspetta un utile per azione in
progressione dell'11%.

Novartis: nel terzo trimestre il risultato netto e' salito dell'1% a 2,1 miliardi
di dollari.

I primi morti da vaccino


Dagens Nyheter riporta che un quarto caso di morte causato dai vaccini contro l’influenza suina
si è verificato in Svezia. Una donna molto anziana, 90 anni, è morta
ieri pochi giorni dopo avere ricevuto il vaccino contro l’influenza
suina Pandemrix. Questa è la quarta morte che si sospetta sia
direttamente collegata al vaccino in questione, ovvero ai cosiddetti
“pesanti effetti collaterali” del nuovo vaccino non testato e dei
coadiuvanti che esso contiene. I livelli di squalene presente nei
vaccini utilizzati in Svezia sono migliaia di volte maggiori di quelli
utilizzati nei vaccini che hanno causato la Sindrome del Golfo che fino
ad ora ha ucciso o danneggiato seriamente oltre 30.000 militari
Statunitensi [almeno altri 120.000 hanno sviluppato sintomi meno
severi, ed in complesso circa il 25 % dei militari statunitensi spediti
in Iraq nel 1991 si sono ammalati - N.d.T.].


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